
La biomassa:
Fonte energetica rinnovabile
La biomassa è un termine che riunisce una gran quantità di materiali, di natura estremamente eterogenea. In forma generale, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche di origine petrolchimica e dei materiali fossili (come petrolio e carbone).
Le più importanti tipologie di biomasse sono: residui forestali, scarti dell’industria di trasformazione del legno (trucioli, segatura, etc.), piante espressamente coltivate per essere utilizzate a fini energetici e alcuni scarti delle aziende zootecniche
Il pellet
Per uso domestico la biomassa è disponibile soprattutto sotto forma di legna da ardere o pellets.
Questa materia prima serve a produrre energia termica (calore) per il riscaldamento di ambienti in quanto può essere utilizzata per alimentare l’impianto di riscaldamento di un’abitazione, sostituendo completamente altre fonti di energia.
Questo combustibile è una fonte di energia rinnovabile perché l’anidride carbonica che emette quando brucia è la stessa assorbita dalla pianta durante la sua crescita che a sua volta può essere riassorbita da una nuova pianta che cresce: ciò genera un ciclo virtuoso a produzione nulla. Ecco un piccolo esempio per capire la differenza di emissioni di CO2 con altri combustibili fossili: per produrre un MWh il legno emette 30kg di CO2 contro i 250 kg di gas naturale e 279 di gpl.
Nonostante questo, la tematica sulle emissioni prodotte dalla combustione di biomasse è sempre più sotto i riflettori delle istituzioni e dei media. Secondo i dati ufficiali negli ultimi decenni, le concentrazioni di particolato atmosferico sono diminuite, ciò malgrado le situazioni di criticità permangono, soprattutto nel contesto urbano delle regioni del bacino padano, un territorio chiuso per tre lati dal sistema montuoso delle Alpi, dove vive il 40% della popolazione italiana e si produce iltre il 50% del PIL nazionale.
Nel bacino padano l’apporto della combustione domestica alla produzione di PM10 è in calo, soprattutto grazie al turnover tecnologico, cioè la sostituzione dei vecchi apparecchi obsoleti con nuovi e performanti generatori a legna e pellet. Lo confermano i dati pubblicati da ARPA Veneto (- 20% negli ultimi 7 anni) e quelli recentemente pubblicati da ARPA Lombardia che presenta un calo del 30% in 5 anni. Le aziende produttrici di apparecchi domestici e caldaie hanno compiuto un grande sforzo nella ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologiche sostenibili, per ridurre le emissioni, aumentare l’efficienza e migliorare quindi la qualità dell’aria, percorso per altro in continua evoluzione. Infatti proprio per questo, l’Accordo del Bacino Padano siglato tra Ministero dell’Ambiente e Regioni per l’attuazione di misure congiunte per il miglioramento della qualità dell’aria prevede l’obbligo per i generatori di calore a pellet domestici di impiegare esclusivamente pellet certificato conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2, che ha come elemento distintivo principale un contenuto di ceneri inferiore allo 0,7%. Poi c’è da dire che il consumo d’energia necessario alla produzione e alla distribuzione del pellet partendo da resti secchi del legno è di circa il 2,7% dell’energia finale, molto minore di quello richiesto dal metano o dal gasolio, rispettivamente pari al 10% e 12%.
Qualità e certificazioni
Esistono diversi marchi di certificazione, che variano non solo in ogni paese, ma in alcuni stati, come Ucraina e Russia, non è previsto alcuno standard di qualità. In Italia la situazione è più controllata in quanto severamente vietato l’uso di legno e scarti di legno trattati chimicamente. Alcune certificazioni garantiscono la buona qualità del prodotto, altre assicurazione la sostenibilità del prodotto:
- ENplus: Certificazione Europea secondo lo standard EN 14961-2: 2011 che classifica il pellet secondo tre classi: la A, con A1 e A2 per usi domestici, mentre la B per usi industriali. La classe A1 è quella con la qualità più elevata, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%. La classe A2 è caratterizzata da un contenuto di ceneri minore o al massimo uguale all’1,2%. La classe B è per l’uso non domestico.
- DINPlus: questa norma specifica che il pellet è prodotto con materiale di partenza detto “legno vergine” privo di contaminanti (colle, vernici, conservanti).
Risparmare!?!
È possibile acquistare un pellet di qualità, risparmiando sul prezzo?
Per acquistare pellet di qualità, risparmiando sul prezzo finale, è necessario prestare attenzione ad alcuni accorgimenti: cercare di acquistare durante i periodi di sconto maggiori e in grandi quantità. Quindi attenzione al risparmio a tutti i costi: no ai prodotti surrogati, realizzati con scarsi materiali e che potrebbero causare problemi alle stufe, intasamenti ed emissioni novice.
Come è possibile risparmiare sul riscaldamento domestico?
Ecco un esempio concreto per capire meglio la riduzione dei costi in bolletta per chi utilizza il pellet. Ipotizziamo intanto di dovere riscaldare una casa di 100 metri quadri: nell’arco di un anno servono circa 12 MWh di energia.
A seconda del combustibile scelto, il costo unitario di questa energia cambia, anche considerevolmente. Secondo le rilevazioni sui prezzi dei biocombustibili legnosi che AIEL svolge trimestralmente, il costo unitario del pellet è pari a 65€ per KWh. Cifra decisamente diversa dai 244,00 per 1 MWh del gpl ad esempio.

Il grafico dimostra come, rispetto ad altri combustibili, con il pellet si può risparmiare.
Ecco altri numeri:
- Per riscaldarsi con il pellet (10 ore al giorno nel periodo invernale) si spendono 298 euro contro i 369 del gas;
- 2 kg di pellet (circa 0,60 centesimi) riscaldano quanto un litro di gasolio (circa 1,20 euro);
Saper scegliere...
La nostra scelta: Calormio
Il pellet Calormio è il puro prodotto naturale dei boschi austriaci ottenuto esclusivamente solo con trucioli di segheria di abete rosso. Calormio diffonde un calore piacevole in tutta la casa e un’alternativa pulita per riscaldare in quanto genera pochissima cenere e mantiene la stufa molto pulita.
Questo pellet è:
- 100% naturale senza l’aggiunta di prodotti di sintesi. La compressione ad alta pressione riduce al minimo il contenuto di umidità, alzando il potere calorico;
- Ecologico perché ottenuto solo da trucioli di abete rosso. Profuma di legno fresco, ci fa respirare, brucia in modo pulito e quasi senza residui, dando così un prezioso contributo alla riduzione delle polveri sottili e all’effetto serra;
- Primaria qualità: per garantire un funzionamento ineccepibile della vostra stufa, calormio viene prodotto sole aziende certificate ENplus-A1. Infatti il pellet Calormio è inalterabile nel tempo e ha un ridottissimo rilascio di segatura. I continui controlli assicurano l’uniformità del prodotto in tutti i suoi aspetti.
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